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La prima campanella suonò 100 anni fa: il Cannizzaro, primo liceo scientifico a Palermo

In città l’attività didattica iniziò nell’anno scolastico 1923-24, il 5 novembre, il nome dell’Istituto fu da subito quello del grande scienziato e patriota palermitano

Susanna La Valle
Storica, insegnante e ghostwriter
  • 5 novembre 2023

Il Liceo Scientifico "Stanislao Cannizzaro"

Forse non tutti sanno che il Cannizzaro è stato il primo Liceo Scientifico a Palermo, nato insieme con altri 37, distribuiti tra i principali capoluoghi italiani, ben 100 anni fa. Fu istituito dalla Riforma Gentile nell’ottobre 1923, che riprese gli insegnamenti fisico-matematici dell’Istituto Tecnico.

Il Regio Liceo Scientifico a quei tempi durava quattro anni, si accedeva dopo tre anni di medie ed uno di "superiore" concludendosi con l'esame di maturità.

Dei 37 iniziali licei quelli sull’Isola furono a Caltanisetta, Catania, Palermo, Siracusa, Trapani, oggi sono 147 i Licei Scientifici in Sicilia. A Palermo l’attività didattica iniziò nell’anno scolastico 1923-24, il 5 novembre, il nome dell’Istituto fu da subito quello del grande scienziato e patriota palermitano, Stanislao Cannizzaro, ed è quindi uno dei più antichi tra i Licei Scientifici d’Italia.

La vita del nuovo Liceo non fu facile, all’inizio osteggiato dagli Accademici dei Lincei, che trovarono poco scientifico un liceo dove le ore di latino superavano quelle della matematica, 16 ore a confronto di 14, inoltre la maturità non consentiva di poter accedere alle facoltà di Lettere e Filosofia e dell’ambita Giurisprudenza.
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A questo si aggiungeva il dover cambiare dopo il quarto anno, scuola, professori e compagni, un disagio non indifferente per lo studente. Queste “limitazioni” ostacolarono la diffusione di questo Liceo, al punto che Roma ebbe un secondo liceo solo nel 1946.

Ci vorrà la Riforma Bottai nel 1940 che consentì l’ingresso diretto dopo le 3 classi delle medie per vedere dei cambiamenti, anche se restò il divieto per le facoltà universitarie prima menzionate. Nel 1962 si ebbe vi fu una prima liberalizzazione dove, però rimaneva preclusa la facoltà di Lettere.

La liberalizzazione completa ci sarà solo nel 1969. Il Liceo scientifico diventerà così uno dei più graditi da parte di studenti e genitori.

La prima sede del Liceo fu un appartamento in Piazza Bellini, poco più di 180 studenti tutti maschi, le prime studentesse, 36, nel 1927.

Con l’aumentare delle iscrizioni il Liceo si spostò in Via Montevergini, dove si trovava il Regio Istituto Tecnico “F. Parlatore” ma con i bombardamenti del '43 gli studenti dovettero essere trasferiti in “locali di fortuna “, negli anni 50 iniziarono i lavori per la costruzione dell’attuale edificio in via Generale Giuseppe Arimondi 14.

Ma chi era Stanislao Cannizzaro, lo scienziato cui è stato intitolato da subito il nuovo Liceo? Nato a Palermo nel 1826, in una famiglia numerosa, a 11 anni entrò nel Convitto Colasanzio della città, per poi iscriversi alla facoltà di medicina a soli 15 anni, senza mai conseguire la Laurea.

Lo studio della fisiologia lo porterà alla Chimica Organica, che approfondirà frequentando a Pisa il fondatore della prima scuola chimica italiana.

Antiborbone parteciperà nel 1848 all’insurrezione di Messina. Eletto nel nuovo Palamento siciliano, sarà il deputato più giovane. Con il ritorno dei Borboni, fu costretto a espatriare in Francia continuando a frequentare illustri scienziati. Rientrato in Italia, insegnò al Collegio Nazionale di Alessandria, in seguito alla cattedra di Chimica a Genova.

Con l’arrivo di Garibaldi in Sicilia fu docente di chimica all’Ateneo di Palermo divenendo poi Rettore. Nel 1871 fu nominato per meriti scientifici Senatore, ottenendo la cattedra di Chimica a Roma.

Morirà a Roma nel 1910, le sue spoglie riposano nella Chiesa di San Domenico a Palermo. Il suo nome è legato alla “ Regola di Cannizzaro “ legge attraverso la quale è possibile determinare i pesi atomici di elementi contenuti in un composto”.

Un Cratere sulla Luna porta il suo nome, ed è riconosciuto come uno dei fondatori della Chimica moderna. La storia del Cannizzaro inizia il 5 novembre 1923 sotto la guida del primo preside "professor Rap, docente di discipline scientifiche e membro dell’Associazione chimica italiana".

Altri illustri docenti insegneranno al Cannizzaro come Ettore Paratore, grande latinista e docente universitario e il filosofo Eugenio Garin.

Come ogni scuola del Regno, il Cannizzaro, fu condizionato dalla Cultura fascista, nel 1938 fu proibita l’adozione di un libro di testo perché l’autore era ebreo, ma si raccomandò l’acquisto de "Il primo libro fascista". Inoltre con l’entrata in guerra "i docenti avevano l’obbligo di commentare in classe i bollettini del Comitato Generale". Con le devastazioni dei bombardamenti il liceo, non più Regio ma Governativo, fu costretto a trasferirsi.

Seguirono gli anni delle contestazioni giovanili che portarono nel 1967 una tavola rotonda con studenti dell’Istituto, ripresa nel supplemento “Scuola de “l’Ora ",il tema: “Problemi grossi e piccoli di una delle più importanti scuole palermitane: Liceo Scientifico Cannizzaro ” Negli anni successivi vi saranno tentativi di occupazione, scioperi,molotov e scontri tra gruppi di opposte fazione politiche.

Passati "i giorni caldi”, oggi il Cannizzaro è centrale anche nella promozione della città, famose le sue "Domeniche del Cannizzaro", visite guidate realizzate dagli studenti, sotto la guida della Professoressa Calcara, indimenticabile quella al Villino Caruso Valenti di Via Dante, che riaprì in quell’occasione le sue porte.

Oggi con le sue 3 palestre di cui 2 all’aperto, un’aula magna, una biblioteca con 12.000 volumi, aule di disegno e 7 laboratori, si prepara ai festeggiamenti che si terranno a Novembre con presentazioni,dibattiti, mostre, Open Day, incontri con Docenti del Liceo e dell’UNIPA, alunni ed ex alunni.

Inoltre il 7 giugno del 2024 sarà pubblicato un lavoro cartaceo/digitale che raccoglierà la storia degli ultimi 30 anni del Liceo. E’ un grande e importante liceo dove hanno studiato tantissimi studenti sin dal quel lontano 1923, ricordi indelebili di questi "primi 100 anni".
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