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In stile svizzero costò 23mila lire: la storia del Tempietto della musica al Politeama

Fu realizzato in marmo di Carrara, per molti anni su quel palco si avvicendarono le bande municipali nei pomeriggi dei giorni festivi, poi con il tempo cadde in disuso

  • 14 ottobre 2019

il Palchetto della Musica in piazza Castelnuovo

Sino al 1870, l’odierna Piazza Castelnuovo, denominata Piano di Sant’Oliva, era soltanto una distesa di terra. Nel 1871, mentre era in corso la costruzione del monumento dedicato a Carlo Cottone, principe di Castelnuovo, alcuni privati inoltrarono al Municipio di Palermo la richiesta di costruire sul luogo un grande albergo.

Quando il signor Guglielmo Ingham Whitaker ne fu a conoscenza, si irritò, perché proprio alle spalle del futuro albergo, il Whitaker possedeva un palazzetto (oggi non più esistente) e l’albergo avrebbe occupato la vista sulla piazza e ne avrebbe sminuito il valore.

Fu allora che propose al Municipio che, «qualora quel Piano non venisse distratto dal pubblico uso e fosse invece adornato con una Loggia per la musica e con giardino, egli avrebbe concorso alla spesa con una elargizione di 50mila Lire».

Il 2 giugno 1872, il Municipio di Palermo accettò la proposta che fu anche ratificata dal Prefetto. Nel 1873, il sindaco di Palermo, Domenico Peranni, incaricò l’Ufficio tecnico del Comune di redigere un progetto per la copertura lignea del "Teatrino scoperto per la Musica", in piazza Castelnuovo. Tra i vari progetti presentati fu scelto quello dell’ingegner Marcantonio Fichera che prevedeva la costruzione di una Loggia di legno. Era in "stile svizzero", il costo dell’opera era di circa 23.000 Lire.
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Lo scultore Salvatore Valenti, temendo che la prevista copertura in legno sarebbe stata facile preda per le fiamme, propose al Comune di realizzare la stessa loggia del Fichera però di marmo di Carrara, eccetto le fondamenta e la copertura, con lo stesso costo previsto dal progetto del Fichera ed integrare a proprie spese il maggior costo.

Il progetto rievocava motivi classici e rinascimentali. Era logico che quest’opera costasse di più. Questo atto di generosità costò al Valenti oltre sessantamila lire, un’ingentissima somma per quel periodo.

Il 4 marzo 1875, il Consiglio Comunale diede al Valenti l’incarico di iniziare l’opera marmorea. Per quasi tre mesi lo scultore Valenti si impegnò a realizzare i vari elementi di marmo, la Fonderia Orotea preparò i candelabri e le altre decorazioni e la sera del 22 Agosto 1875, con una enorme affluenza di pubblico, con la banda Municipale, il monumento fu solennemente inaugurato dal sindaco della città, Emanuele Notarbartolo.

Nell’ottobre 1876 furono collocati i piccoli cancelli davanti alle gradinate laterali. Ultimato il "Tempietto della musica", si iniziò a sistemare la Piazza che pian piano assunse l’attuale configurazione: furono collocate nelle immediate adiacenze alcune sculture bronzee create dai migliori artisti palermitani dell’epoca: il "Lavoro" di Benedetto Civiletti, i “Senza Tetto” di Pasquale Civiletti, l’allegoria della "Navigazione" di Mario Rutelli, "Le confidenze" di Benedetto De Lisi, "Il piccolo falciatore" di Antonio Ugo. Furono piantati alcuni alberi di palme.

Sul palco del teatrino, per molti anni si avvicendarono le Bande Municipali. Nei pomeriggi dei giorni festivi intonavano marce e pezzi d’opera. Fu anche usato per celebrazioni di messe in occasione di avvenimenti religiosi importanti. Il tramonto dei concerti della banda musicale municipale, tanto gradito, un tempo dalla cittadinanza palermitana con il tempo cadde in disuso.
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