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Il Coronavirus nelle persone asintomatiche: Roberto Burioni spiega cosa accade realmente

Il virologo spiega per filo e per segno le differenze che è bene tenere a mente per conoscere lo stato delle cose sugli asintomatici e la loro capacità di contagiare gli altri

Balarm
La redazione
  • 9 novembre 2020

Il prof. Roberto Burioni

Il Coronavirus avanza e con esso aumentano anche i dubbi e le notizie, a volte non corrette, che ruotano intorno al virus, alla sua diffusione e ai sintomi che esso provoca.

Girano in rete notizie che sostengono che le persone infettate ma asintomatiche sarebbero sane e quindi non malate. Su questo fronte è bene fare chiarezza, come ha fatto in prima persona il professore Roberto Burioni sul suo sito web Medicalfacts.

In un articolo apparso sulla sua rivista, il virologo spiega per filo e per segno le differenze che è bene tenere a mente per conoscere lo stato delle cose.

Asintomatici e malattie
«Asintomatico - è scritto testualmente - significa senza sintomi, il che in numerose condizioni cliniche non significa per niente non essere malati».

Un esempio di questo genere è offerto dai tumori o dal virus dell'Hiv che nelle fasi iniziali non danno sintomi, nonostante siano malattie gravissime. A volte si scopre soltanto per caso di avere un tumore, grazie a degli esami che possono prevenire o far avviare le cure necessarie perché la malattia non diventi mortale.
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Un altro esempio simile è offerto dal diabete, ma anche dall'ipertensione o dal glaucoma che colpisce la vista. I controlli sono la base per evitare che queste malattie possano degenerare.

Il caso del Covid-19
Come per gli esempi precedenti, con il Coronavirus accade che molte persone non presentino sintomi nonostante siano infettate. È stato però provato che, nonostante non ci siano sintomi, la malattia produca comunque alcuni danni all'organismo.

Eric Topol, uno dei medici più autorevoli del pianeta, ha dichiarato: «Una porzione molto grande di persone, sebbene colpite da un’infezione silente e senza sintomi, internamente stanno subendo colpi all’interno del loro corpo di cui neanche sono a conoscenza».

Il professor Burioni richiama quindi all'attenzione anche perché, dice, le conseguenze a lungo termine si potranno sapere solo a lungo termine, quindi è bene stare attenti.

Asintomatici e contagio
Gli asintomatici sono assolutamente in grado di contagiare le altre persone. Per questo è importante il tracciamento, i tamponi di controllo e soprattutto il rispetto delle regole. Il concetto è stato espresso molte volte: se si è asintomatici e si va in giro come se nulla fosse aumenta inevitabilmente il rischio di contagio e la malattia cresce invece di regredire. La parola responsabilità è dunque da tenere sempre a mente.
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