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Il borgo cancellato che sorgeva tra ville gotiche e giardini: i documenti di Federico II

Un antico borgo fuori dalle mura di Palermo incrociava l’unico percorso verso Monreale: la storia del Borgo Santa Teresa, oggi inglobato e dimenticato nel cemento

  • 29 marzo 2019

Il castelletto del principe Aci a Palermo

Un mio amico di Palermo che abita in corso Pietro Pisani, mi ha chiesto una breve storia di questa via: questa antica strada extraurbana era l’unico percorso che conduceva a Monreale. Il tracciato dell’odierno corso Calatafimi, infatti, fu aperto solo nel 1583.

Già Federico II, aveva fatto impiantare sul luogo un edificio adibito a colombaia (documento del 1240). L’odierna piazza Indipendenza, un tempo era denominata Piano di Santa Teresa.

Da esso, seguendo il tracciato dell’odierno corso Pisani, si giungeva al Piano dei Porrazzi (odierna piazza Generale Turba) e da qui, oltrepassando l’odierna via Palmerino si arrivava sino a Monreale. In occasione della peste del 1575, attorno alla Cuba si impiantò un Campo Sanitario.

Uno dei primi edifici ad essere costruito lungo questo asse urbano, fu proprio il complesso conventuale di Santa Teresa (26 Aprile 1610), sorto sopra la preesistente chiesetta normanna intitolata alla Madonna dei Rimedi e completato nel 1625.
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Poco dopo, sulla stessa strada, i Padri Teresiani costruirono il loro Noviziato (attuale Carcere Militare). La presenza di questo complesso conventuale e del Noviziato, invogliò verso la metà del Settecento, alcuni cittadini a costruire le loro case "extra moenia" (fuori le mura), lungo i lati della strada.

Lungo questa strada, sul lato sinistro c’era un edificio denominato "stanze della Milza". Originariamente fu una colombaia fatta costruire da Federico II intorno al 1240. Il tratto che iniziava da piazza Indipendenza ed interessava anche la parte inferiore del corso Pisani era denominato Fossa della Garofala.

Nacque così il Borgo di Santa Teresa. Nel 1803, il Noviziato dei Padri Teresiani, per iniziativa del filantropo, barone Pietro Pisani (al quale in seguito fu intitolata la strada), fu trasformato in Ospizio per malati di mente, denominato Real Casa dei Matti (se ti incuriosce questo luogo leggi qui e guarda le foto).

Dopo il trasferimento in via Pindemonte, il vecchio Noviziato divenne Carcere Militare. All’inizio dell'Ottocento, don Ruggero Reggio, principe di Aci, fece costruire sui terreni che già deteneva il loco (campo sperimentale agricolo) una villa in stile gotico.

Nel frattempo ai lati del percorso, erano aumentate le costruzioni (al massimo avevano due elevazioni). Oggi, poche costruzioni rimangono a ricordo, in una di esse, una lapide ricorda che fu abitata dal canonico e storico Rosario Gregorio, nell’altra, una lapide ricorda che il 7 luglio 1889, si spense il medico e patriota Gaetano La Loggia.

Fino al 1950 circa questa strada non subì tante mutazioni. Dopo questa data una caotica urbanizzazione fece scomparire le due originarie cortine edilizie che la fiancheggiavano.

Il grande giardino retrostante la casina del principe Aci non c’è più, al suo posto si ergono enormi palazzi, della villa del principe Aci, ormai vandalizzata, rimane ben poco ed è accerchiato da palazzi altissimi.

Con una più ragionevole pianificazione urbanistica, si poteva mantenere pressappoco immutato il volto di questa antica strada. Nulla è rimasto di questo antico borgo.
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