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I 10 dolci siciliani più conosciuti al mondo: storie e ricette, alzi la mano chi riesce a resistere

Sapete quali sono i 10 dolci siciliani più conosciuti a livello internazionale? Ma non è una classifica, impossibile a nostro avviso da stilare tra tante bontà

Balarm
La redazione
  • 8 aprile 2021

La cassata siciliana tradizionale

Oltre al sole e alla natura in generale la gastronomia è di certo una delle grandi attrattive che posizionano la Sicilia nel cuore di turisti e non solo. La storia dell’Isola, che ha visto decine di invasioni straniere, conserva tracce di questi importanti passaggi anche nella cucina tipica e, soprattutto, nelle ricette dei dolci.

Ogni angolo dell’Isola custodisce antiche tradizioni culinarie, alcune notissime - riportate anche sui libri di letteratura e film internazionali - altre un po’ meno ma altrettanto significative.

Vogliamo proporvi una veloce carrellata dei 10 dolci siciliani più conosciuti a livello internazionale, lungi dal voler essere una classifica, impossibile a nostro avviso da stilare tra tante bontà.

Alcuni sono tipici di festività altri, invece, si consumano praticamente tutto l’anno.

CANNOLI
Con la sua “scorcia” (buccia) croccante e il suo cuore tenero, che libera dolce ricotta ad ogni morso il cannolo è di certo tra le delizie più conosciute e ricercate. Le sue origini sono incerte, si ritiene che sia lascito degli Arabi, per quanto vi siano testimonianze che risalgono addirittura a Cicerone che, nel 70 a.C. durante un viaggio in terra di Sicilia, rimase ammaliato da un “Tubus farinarius dulcissimo edulio ex lacte fartus”, ovvero un tubo di farina ripieno di morbida crema di latte. Nel tempo il cannolo ha accolto la fantasia dei pasticceri cambiando in ripieno (crema gialla o di pistacchi) e le decorazioni finali ma di certo è uno dei dolci che si mangia tutto l’anno in Sicilia.
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BUCCELLATI
Il nome deriva dal latino “buccellatum“, cioè un pane a forma di ciambella che gli antichi Romani preparavano nei periodi di festa. Una ciambella ricchissima di frutta secca e canditi che, a quanto sembra, è frutto dell’incontro, nel Medioevo, della tradizione toscana con quella siciliana. Con l’arrivo a Palermo di una comunità lucchese si diffuse questa ricetta ma qui il dolce subì l’influenza araba e si arricchì di nuovi ingredienti, come cedri, arance, mandorle, fichi secchi e cannella.

BISCOTTI DI PASTA DI MANDORLA
Piccoli scrigni di dolcezza, che non sdegna mai per il loro equilibrio perfetto, i dolcetti in questione si trovano praticamente ovunque, dalle pasticcerie ai panifici. Dalle forme quasi aristocratiche svettano dalle vetrine spesso con quel vezzo dato dalle ciliegie candite, rosse o verdi. Ed è è subito festa, magari anche in una pausa caffè.

CASSATA
Non vi è dubbio che la regina della tavola, a tema di dolci siciliani, è la cassata, trionfo indiscusso di bellezza e bontà. Di indiscussa origine araba è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, su proposta della Regione Siciliana.

Ricca e stratificata con fantasia e dedizione è quasi un cesto di frutta che nasconde delizie e sorprese; a chi l’assaggia per la prima volta potrà sembrare sufficiente un solo boccone ma in realtà, preso il gusto un boccone tira l’altro. C’è anche la versione formalmente più povera cioè la cassata al forno che, al posto della frutta candita e della glassa di zucchero, presenta un involucro di pasta frolla, dorata e croccante dopo il passaggio in forno.

SFINCIA DI SAN GIUSEPPE
Non possono mancare sulle tavole dei siciliani per San Giuseppe, il 19 marzo, ma le sfince, nuvole di soffice pasta fritta ripiena di ricotta, si trovano tutto l’anno. C’è sempre spazio nella “guantiera” della domenica per qualche sfincetta. Secondo la tradizione la ricetta sarebbe uscita dal Monastero delle Stimmate, presente un tempo nella città di Palermo, dove venivano preparate dalle suore in maniera più semplice. L’estro dei pasticceri, poi, le ha rese, nella forma grande e nelle forme più piccole, capolavori da gustare già con gli occhi.

PAN D’ARANCIO
Tra le ricette un po’ più semplici, e che vanno bene anche come merenda pomeridiana, c’è il pan d’arancio che deve il suo successo proprio all’agrume simbolo, insieme al limone, della Sicilia. È un semplice pan di Spagna che viene arricchito con la scorza e la polpa dell’arancio: insomma ad ogni morso si sprigiona, e si assapora, uno dei sentori dell’Isola.

PIPARELLI
Sono principalmente originari del Messinese ma si trovano praticamente ovunque. Il piparello è un biscotto secco, croccante e profumato fatto principalmente con miele, mandorle e farina, infornato due volte, e tagliato a fette più o meno sottili. A seconda della zona di produzione può anche cambiare la tipologia di spezie usate nella sua preparazione. Sono buonissimi sia con un caffè, caldo o freddo, ma anche con un vino liquoroso, tra quelli magari prodotti proprio in Sicilia.

BIANCO MANGIARE
Tra i dolci storici presenti anche nelle memorie delle storie di scrittori c’è di sicuro il bianco mangiare. Una piccola torre bianca, apparentemente fragile ma resistente al cucchiaio, di origine medievale, presumibilmente portata dagli Arabi. La ricetta cambia a seconda della città in cui viene preparata: in genere la preparazione prevede l'uso del latte, mentre nella ricetta modicana il latte viene sostituiti con quello di mandorla.

Nella variante delle colline del Platani vi è l'uso di amido di frumento e scorza di limone oltre alla bacca di vaniglia, così da avere un dolce più leggero vista la sostituzione della farina con l'amido di frumento e con un retrogusto di limone. La ricetta ragusana include anche il limone, la cannella e il miele ibleo. Oltre alla versione dolce vi sono anche alcune versioni salate.

GELO DI MELLONE
Della stessa consistenza del bianco mangiare il gelo di mellone segna l’inizio dell’estate siciliana, quando in ogni angolo spuntano decine e decine di angurie, frutto da cui si estrae il succo da gelificare. Semplice in una coppetta, con due gocce di cioccolato e l’immancabile fiore di gelsomino, o in crostata il gelo di mellone è un assaggio obbligato durante un giro in Sicilia.

GRANITA
E quando il caldo si fa ingestibile, ma anche al tramonto o per colazione, un fresca granita è quello che ci vuole per sentire di essere in Sicilia. In un bicchiere da asporto o seduti ad un tavolino di un bar, magari in uno dei borghi dell’Isola, la granita è un toccasana rinfrescante e nutriente. Oggi ne esistono diverse varianti di gusto, uno più buono dell’altro: oltre al classico limone, c’è quella ai gelsi, ai pistacchi e, immancabile, quella alle mandorle.

Insomma c’è solo l’imbarazzo della scelta, tra questi che vi abbiamo proposto, oltre al gusto di nuove sorprendenti scoperte che, in Sicilia, si possono fare ad ogni angolo.
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