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Ha colori "alcolici" e origini leggendarie: la maglia rosanero, tra le più belle al mondo

C'è chi pensa a un caso fortuito, a un incidente di percorso che si è trasformato nel suo magico accostamento di colori. La verità però è scritta in una antica lettera

Peppe Musso
Collaboratore
  • 16 febbraio 2024

L'interno del "Palermo Museum"

La maglia di calcio della squadra della città di Palermo è senza dubbio iconica: l’accostamento tra il rosa e il nero rappresenta un unicum nella storia delle divise sportive mondiali, ed è da sempre apprezzata e considerata una delle magliette più belle del mondo.

Viene spessissimo inserita nelle varie classifiche delle maglie più belle di sempre, e recentemente ha vinto, per il secondo anno di fila, il contest come "maglia più bella della serie B". Ma da dove nasce questo magico accostamento di colori? Dietro questo mistero si intrecciano storia e tradizione, ma anche leggenda.

Il Palermo Calcio infatti, nasce nell’ormai lontano 1900 sotto il nome di Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club . La cosa incredibile è che, fino al 1907, i colori sociali della squadra del capoluogo erano il rosso e il blu (molto simili a quelli dei "rivali" del Catania).

Ecco, la leggenda vuole che da un candeggio sbagliato il rosso e il blu si tramutarono in rosa e nero, e così nacque la storica maglia.
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Questa teoria, però, è probabile che si limiti a rimanere appunto leggendaria, esistendo al mondo tante, troppe storie simili legate ad altre divise. Una ragione del fatto che questi due colori affondino le radici nella storia e la tradizione della città di Palermo è da ricercare nel passato storico della città: Il rosa è un colore che ha una lunga storia nella cultura siciliana.

Si dice che derivi dalla rosa di Saragozza, un simbolo che rappresenta la rivolta della città spagnola contro l'assedio francese nel XVII secolo. Il rosa è quindi diventato un simbolo di orgoglio e resistenza per il popolo siciliano. Il nero, d'altra parte, rappresenta la terra fertile e ricca della Sicilia, così come la sua storia antica e complessa.

La teoria più accreditata, però, è quella che viene ricercata nella storia della città e delle sue famiglia più influenti di allora. Tutto nasce dalla famiglia Whitaker e dai suoi liquori, da bere a seconda dei risultati della squadra: un rosolio in caso di vittoria, viceversa un amaro in caso di sconfitta. A corroborare questa tesi esiste una lettera, scritta da Giuseppe Airoldi e inviata, in quegli anni, a Giosuè Witaker, proprio a convincerlo a cambiare colori sociali.

La lettera recitava così: “Caro Giosuè,alcuni amici marinai mi hanno fatto osservare che i colori del Vostro Palermo sono sfruttati parecchio. Il Genova ha i Vostri, i nostri colori. Ieri, Michele Pojero era del parere di mister Blak e di Norman di cambiare il rosso e il blu in rosa e nero. Michele dice che i colori sono quelli dell’amaro e del dolce. I Vostri risultati sono alterni come un orologio svizzero. In avvenire, come raccontava Vincenzo Florio al circolo Sport Club di via Mariano Stabile, quando perdete potete bere sempre il suo amaro di colore nero, mentre il rosa potete assaporarlo nel liquore dolce. La mia salute non è più buona e i dolori della vecchiaia sono tanti, perciò affrettatevi a battere le prossime squadre".

Ed è proprio dal 1907 che tutto cambia: "Rosa come il dolce, nero come l’amaro”: un connubio storico, bellissimo e intramontabile, che ha reso la maglia rosanero una delle divise più amate di tutto il mondo, calcistico e non.
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