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Dai vicoli di Palermo a una casa in Scozia: la storia di Cracker, canuzzo "malucumminato"

Un piccolo randagio che (soprav)viveva tra le strade di Palermo e due sposini scozzesi. Sono i protagonisti delle storia che vi raccontiamo

  • 29 maggio 2022

Chi glielo doveva dire che sarebbe finito in Scozia? È la classica storia del “trovarsi nel posto giusto” al momento giusto, per quanto, la strada, di giusto non abbia proprio nulla.

Ma è così che è andata.

Facciamo un passo indietro e partiamo dal fatto, tragico, che il livello di randagismo in Sicilia è altissimo e basta parlare con un qualunque turista in vacanza sull'Isola per rendersi conto dello stupore misto a sgomento. Da loro, dicono con enfasi, questo non non si è mai visto, cani per strada non ce n'è. Rimangono sbalorditi che ci siano cani che passeggiano solitari o in branco, ovunque, senza controlli, e lo stesso vale per i gatti.

I protagonisti di questa storia sono John e Pia Carnagies, una coppia scozzese e un meticcio, solo, abbandonato e "malucumminato". I due erano appena sposati e avevano scelto la Sicilia per la "Honey Moon" e chiaramente avevano programmato di passare qualche giorno a Palermo. Ed è qui, durante uno dei loro giri per la città vecchia, che hanno trovato questo bastardino impaurito.
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Si misero subito alla ricerca di un veterinario, ed è tramite passaparola che arrivarono ad una clinica palermitana, la Animal Hospital. «Probabilmente li hanno mandati da noi - ci racconta il direttore sanitario Andrea Marcenò - perché negli anni si è sparsa la voce che parlimo fluentemente l'inglese avendo lavorato tanti anni nel Regno unito e infatti non sono i primi stranieri e turisti che arrivano da noi».

Questa cosa mi ha incuriosito... Sono tanti i turisti stranieri che si rivolgono alla clinica veterinaria? «Sì, è così - continua - non è un caso isolato. Da noi arrivano i turisti che partono con il loro animale ma non solo... Purtroppo il fatto che ci sia questo alto tasso di randagismo porta a molti episodi simili, che alla fine si tramutano per fortuna in belle storie di adozioni o di cani che vengono salvati da morte certa. Ricordo che quando arrivarono, John mi disse subito "Regardless of expense!”, ovvero che non avrebbero badato a spese e che avremmo dovuto fare il possibile per quel cane e dargli tutte le cure necessarie, rimetterlo in forze e tenerlo in custodia presso la clinica il tempo necessario per organizzarli per tornare a prenderlo».

Cracker, questo è il nome che gli venne dato da John e Pia, era proprio 'lariuzzo' quando è arrivato alla clinica, aveva gli occhi storti per una condizione congenita, messi ancora più in evidenza dalla sua magrezza, vermi, pulci, malattia della zecca,era denutrito, insomma, non era proprio un bello spettacolo, faceva proprio tanta pena e tenerezza. Così i neo sposini scozzesi lo lasciarono in clinica per circa un mese.

«Poi una mattina John è riapparso - racconta ancora il veterinario -. Lo vedemmo spuntare alla porta, in bermuda e canottiera bagnati! Prima di passare da noi aveva deciso per un tuffo ristoratore nel mare di Mondello per riprendersi dai due giorni e mezzo di auto. Proprio così, unica tirata dalla Scozia. Non vedeva l'ora di arrivare e portare a casa Cracker».

Cracker è stato adottato, dunque ha fatto il passaporto all'Asp, ha messo il microchip, fatto vaccini e sverminazioni prima di partire per la sua nuova casa. Anzi, la sua prima casa.

La coppia di sposini era al settimo cielo, «Per loro credo abbia rappresentato proprio "il regalo di nozze" da parte della Sicilia. Oltretutto per loro è un qualcosa dal sapore "esotico" il fatto di avere un animale siciliano; ci vedono come un paese esotico».

Oggi Cracker è felice, con la sua famiglia e ha anche un profilo Fb (Cracker Strada Carnegie) su cui si legge: “I'm a rescue puppy from Sicily. I want to raise awareness about all abandoned strays who struggle” (Sono un cucciolo salvato dalla strada che proviene dalla Sicilia. Voglio sensibilizzarvi sul tema dei randagi abbandonati che lottano per vivere).

La storia di Cracker ricalca altre storie di cani randagi "terroni", trovati per strada e che adesso vivono all'estero perché sono stati adottati da turisti che li hanno trovati per la strada. Tutte grandi storie d'amore, di centinaia di km percorsi in auto per tornare in Sicilia a riprendere il nuovo piccolo amico bisognoso di famiglia. E lo stesso capita anche con i gatti.

John ripartì alla volta della Scozia e alcuni mesi dopo giunse in clinica una busta. Era una lettera dei Carnagies con tante parole di gratitudine per quello che i veterinari avevano fatto e una foto che ritraeva Cracker, cresciuto, sotto un enorme albero di Natale illuminato. Era il suo primo Natale in famiglia.

Andiamo incontro all'estate, anzi è già iniziata... e per un Cracker salvato e adesso felice purtroppo ce ne saranno tanti altri abbandonati. Facciamo tutti in modo che non sia così, sensibilizziamo, denunciamo, e adottiamo... a volte abbiamo resistenze nel farlo, anche quando possiamo, ma ogni cosa veramente bella, ricordate, è il frutto di piccoli atti di coraggio.
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