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Da Siracusa a Londra (insieme alla mamma): Giuseppe e quel "sapore di casa" che vince

"La mia Mamma" ha aperto le porte a Chelsea nel 2018 e da allora la cucina di mamma Annamaria regala ai clienti il vero sapore di casa che solo la cucina siciliana sa dare

  • 5 dicembre 2021

Annamaria Famà e una collaboratrice de "La mia mamma" a Londra

Ormai è storia vecchia: un siciliano non si stacca mai dalla mamma e se può se la porta dietro con sé. Detto così può sembrare una battuta ma per il siracusano Giuseppe Corsaro le cose sono andate, più o meno, in questo modo.

«All’età di 17 anni feci un viaggio di piacere in Inghilterra - ci ha raccontato - e, vedendo come funzionava il sistema scolastico, decisi di concludere il mio percorso di studi e iniziare a lavorare qui».

Oggi Giuseppe ha 38 anni e vive e lavora nel quartiere Chelsea di Londra, con sua moglie e la sua bambina, dove è diventato imprenditore affermato con il progetto La Mia Mamma, che non lascia nulla di non svelato già dal titolo, avviato nel 2018.

E cos’è che sa far meglio una mamma siciliana? Cucinare, ovviamente.

«Ho iniziato subito a lavorare dopo la scuola, scalando tutte le tappe nell’ambito della ristorazione, dal runner, al lavapiatti fino alla cucina, e un giorno con altri amici italiani co siamo ritrovati a lamentarci, in qualche modo, del cibo londinese.
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Si è vero che si trovano i prodotti "nostri" e che ci sono ristoranti che promettono la "cucina italiana" ma non trovavamo il "sapore di casa" in nessun di questi.

Conversando tra un bicchier e l’altro un mio amico mi disse: Perché non porti qui tua mamma? E risposi: Perché no!

Ho chiamato subito mia mamma che neanche mi ha fatto finire di parlare, stava già cercando i biglietti aerei mentre era ancora al telefono con me.

Anche mia sorella viveva da tempo qui in Inghilterra con la sua famiglia e quindi, oltre al fatto che i miei genitori fossero pensionati, non c’era alcun ostacolo».

Sono trascorsi alcuni mesi, necessari per mettere praticamente in piedi il progetto, cercando la location ed evadendo le vicende burocratiche e, nel 2018 appunto, “La mia Mamma” ha aperto le porte a Chelsea.

«Il riscontro dei clienti è stato ancor più grande di quello che immaginavamo; oltre al vero cibo italiano, ai sapori della domenica, la differenza la fa l’accoglienza che proprio le mamme, la mia in primis, riservano ai clienti che si sentono come figli pur lontano da casa».

Con il successo ottenuto con mamma Annamaria Famà, Giuseppe ha pensato di allargare l’offerta culinaria, richiamando mamme anche da altre regioni.

«Qui vivono e la vorano tanti italiani e quindi abbiamo pensato di accogliere anche altre mamme; alcune lavorano in maniera permanente, altre invece rimangono qualche mese e poi rientrano.

La nostra cucina è aperta a tutte le mamme, è necessario solamente che sappiano cucinare bene ovviamente (ride) e che siano socievoli ma le mamme italiane lo sono sempre».

Le cuoche/mamme vengono selezionate attraverso un percorso che parte da una candidatura online, prosegue con dei colloqui e si conclude con delle prove di cucina.

Una volta superati questi passaggi le mamme, per la maggior parte donne che arrivano a Londra per stare più vicine ai figli, o che vogliono vivere un’esperienza all’estero, vengono ospitate e cominciano a lavorare in uno dei punti di ristorazione di “La Mia Mamma”, che adesso sono diventati tre (al momento).

Durante il lockdown l’attività, dovendosi reinventare in qualche modo, ha cominciato un servizio di delivery che ha avuto molto successo e che ha dato vita, in una parte del locale, ad una gastronomia d’asporto con prodotti sempre di qualità.

«Anche se le mamme provengono da tutta Italia la Sicilia nel menù non manca mai, tra arancini, pasta alla Norma e cannoli».
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