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A Palermo 15mila famiglie chiedono aiuti alimentari: ecco come procederà il Comune

Tutte le domande saranno gestite telamaticamente grazie ad una piattaforma informatica, si cerca di rispondere al più presto ai bisogni reali di tantissimi cittadini

  • 31 marzo 2020

Palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo (foto Balarm)

Sono 15.026 le domande di accesso al sistema di aiuti alimentari organizzato dal Comune di Palermo in collaborazione con alcuni enti del terzo settore e del privato sociale. Da mercoledì primo aprile fino a lunedì sei aprile, sarà quindi chiusa la possibilità di iscriversi al fine di avviare i controlli su questo primo corposo gruppo di richieste ed avviare già nei prossimi giorni i primi interventi.

Su indicazione del sindaco, gli uffici del Comune che stanno seguendo il tutto (in particolare l'ufficio del webmaster e quelli di servizio sociale) hanno immediatamente avviato le procedure di controllo per arrivare entro le 12 di mercoledì primo di aprile ad una prima lista di potenziali beneficiari che saranno contattati via email o telefonicamente per completare la procedura di iscrizione con alcune informazioni integrative.

Tramite la piattaforma informatica realizzata dall'Ufficio del webmaster, si sta procedendo nell'ordine a compiere le seguenti operazioni che si basano prioritariamente sul codice fiscale indicato dai cittadino. Innanzitutto si sta procedendo alla cancellazione dei duplicati, mantenendo attiva la domanda più recente delle due (o più) presentate.
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Successivamente, grazie al collegamento realizzato da SISPI con la banca dati anagrafica della città, si procede ad abbinare il codice fiscale ad una delle famiglie residenti nella città di Palermo. Nel caso in cui un Codice fiscale non risulti abbinato ad alcuna famiglia, la relativa domanda viene cancellata. La persona che ha fatto la domanda viene comunque avvisata perché effettui nuovamente la richiesta, nel caso in cui il Codice sia stato inserito errato, oppure si rivolta al proprio Comune di residenza nel caso non sia residente a Palermo.

Il passaggio ancora successivo sarà quello della aggregazione delle domande in base al numero identificativo della famiglia, in modo da individuare quei nuclei familiari (apparentemente parecchi) che hanno presentato più volte la domanda. Anche in questo caso, sarà conservata una unica richiesta, quella del capofamiglia (tecnicamente definito "intestatario della scheda").

Nel caso in cui la domanda risulti presentata da altri componenti della famiglia, diversi dall'intestatario, la stessa richiesta verrà accantonata e la famiglia contattata. Infine i nuclei familiari saranno suddivisi per circoscrizione, in vista della assegnazione ad uno specifico ufficio che dovrà completare la procedura, necessariamente con un momento di incontro fisico per la sottoscrizione cartacea di documenti e autocertificazioni.

Al termine di questa complessa procedura telematica, ciascuna famiglia identificata come beneficiaria sarà invitata a recarsi presso una struttura specifica dove dovrà essere sottoscritta una autocertificazione. Anche in questo caso, le procedure saranno organizzate in modo tale da limitare al massimo i tempi di attesa e i momenti di incontro fisico fra le persone. Il numero di postazioni in cui ci si dovrà recare per firmare sarà adeguato al numero di capi famiglia da accogliere (da 50 a 100 postazioni in città).

Nella giornata di oggi (1 aprile) il Comune ha contattato diverse ditte fornitrici di servizi di buoni spesa e buoni pasto, ricevendo diverse proposte di soluzioni tecniche che domattina saranno vagliate. L’obiettivo primario dell’amministrazione è quello di garantire l’avvio di un servizio di aiuto alle famiglie nei tempi più brevi possibili, «ma è necessario tenere conto di diversi fattori – spiega l’assessore Mattina – che vanno dalla sicurezza, per cui non è ipotizzabile stampare e mettere in circolazione buoni pasto cartacei per oltre 5 milioni di euro, a quelli del livello di alfabetizzazione digitale dei beneficiari, per cui non sono ipotizzabili soluzioni interamente basate su strumenti digitali dematerializzati».

Resterà quindi comunque attivo il sistema di distribuzione diretta degli aiuti alimentari, rivolto soprattutto alla parte più marginale e fragile della popolazione, cui si affiancherà un sistema di contributo e sostegno per gli acquisti di prima necessità che saranno orientati ai generi alimentari, ai farmaci e a quanto necessario per l’igiene intima e la pulizia domestica.

«Quello che è certo - assicura il sindaco – è che già da giovedì molte famiglie saranno contattate per procedere nell’accesso a questo innovativo sistema di assistenza. Un vero e proprio miracolo organizzativo se si considera che stiamo parlando della gestione di migliaia di persone e che solo domenica sera il Governo nazionale ha reso noto il proprio provvedimento e solo oggi si sono definiti una serie di parametri con la Regione.

Quello che vorrei fosse chiaro a tutti è che al di là dei toni polemici degli agitatori e degli sciacalli, in questo momento vi è un incredibile e straordinario sistema istituzionale che con grande sinergia sta lavorando per alleviare le difficoltà delle famiglie».
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