Oriana Civile interpreta "Un matrimonio infelice" di Rosa Balistreri
In occasione della Festa della donna, martedì 8 marzo alle 21, Oriana Civile farà rivivere il dramma della famiglia Balistreri di Licata con lo spettacolo "Un matrimonio infelice" di Rosa Balistreri.
L'opera "canta e cunta" una storia vera: la vicenda di Maria, sorella della stessa Rosa, brutalmente uccisa a coltellate dal marito Angelo, uomo violento e dedito al gioco.
È una cantata piena di sentimento, di pathos e di dolore per una vicenda tragica che ha segnato un'intera famiglia, ma sembra anche essere un avvertimento affinché episodi di tale violenza ed efferatezza non abbiano a ripetersi mai più.
L'attrice vuole lanciare un messaggio forte a tutte le donne che, in silenzio o urlando, subiscono anche il più piccolo sopruso, puntando l'attenzione su un'auto-determinazione che sembra impossibile da raggiungere quando si vive "schiavi" di qualcuno, specie di chi si ama profondamente
L’unica vera libertà è quella di riuscire a ribellarsi ad ogni forma di violenza che sia fisica o mentale, non avere vergogna del giudizio della gente e non trincerarsi dietro le apparenze di "famiglia felice" a volte è meglio abbattere la gabbia, seppur dorata, per vivere a pieno la propria vita.
La scelta di Oriana di portare in scena questo spettacolo è anche un invito a celebrare questa ricorrenza più che a festeggiarla, ricordando che tra gli scopi di questa giornata non ci sono di certo il consumismo e la glorificazione di finte libertà.
Questa storia è un monito per ciò che si ripete ogni giorno ancora oggi, frutto di una società non certo sana se tuttora c'è chi arriva a considerare la donna proprietà privata.
L'opera "canta e cunta" una storia vera: la vicenda di Maria, sorella della stessa Rosa, brutalmente uccisa a coltellate dal marito Angelo, uomo violento e dedito al gioco.
È una cantata piena di sentimento, di pathos e di dolore per una vicenda tragica che ha segnato un'intera famiglia, ma sembra anche essere un avvertimento affinché episodi di tale violenza ed efferatezza non abbiano a ripetersi mai più.
L'attrice vuole lanciare un messaggio forte a tutte le donne che, in silenzio o urlando, subiscono anche il più piccolo sopruso, puntando l'attenzione su un'auto-determinazione che sembra impossibile da raggiungere quando si vive "schiavi" di qualcuno, specie di chi si ama profondamente
L’unica vera libertà è quella di riuscire a ribellarsi ad ogni forma di violenza che sia fisica o mentale, non avere vergogna del giudizio della gente e non trincerarsi dietro le apparenze di "famiglia felice" a volte è meglio abbattere la gabbia, seppur dorata, per vivere a pieno la propria vita.
La scelta di Oriana di portare in scena questo spettacolo è anche un invito a celebrare questa ricorrenza più che a festeggiarla, ricordando che tra gli scopi di questa giornata non ci sono di certo il consumismo e la glorificazione di finte libertà.
Questa storia è un monito per ciò che si ripete ogni giorno ancora oggi, frutto di una società non certo sana se tuttora c'è chi arriva a considerare la donna proprietà privata.
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