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L+T+A

  • Associazione Flavio Beninati, Via Quintino Sella 35 - Palermo
  • 23 ottobre 2013 (evento concluso)
  • 19.00
  • Ingresso libero

Dopo essersi confrontato con la scultura e progetti site specific, Andrea Mineo pone attraverso L+T+A una sua riflessione sul design. “Luce+Tessuto+Avvolgimento” è uno strumento d'illuminazione che coniuga una ricerca formale maturata in campo artistico e le esigenze progettuali di uno strumento, un oggetto con una funzione specifica. E proprio sulla funzione L+T+A offre suggestioni che rimandano al fruitore, ulteriore interprete dell’ ”oggetto” e delle sue molteplici configurazioni.

L+T+A continua la riflessione su materiali, oggetti, spazi e i loro cicli vitali, così come “Macerie”, un progetto da lui ideato nel 2012, è volto al recupero degli spazi abbandonati dei siti storici tramite l’intervento della comunità artistica locale. Attualmente Andrea Mineo prosegue un percorso personale che lo ha portato a utilizzare grandi spazi attraverso la creazione di installazioni site specific utilizzando materiali sedimentati dal tempo, che raccoglie e custodisce per lunghi periodi all’interno del suo studio, per poi donargli vita e farli diventare parte costitutiva di un’opera.

Questo percorso, l'ha portato recentemente a relazionarsi oltre che con il design, anche con l’idea di installazione abitabile, l’ultima intitolata “Il Grande Teatro” realizzata presso l’hangar ZAC, ai cantieri culturali della Zisa a Palermo per la mostra intitolata AZìZA. Il Grande Teatro è un’installazione movibile che propaga quattro chilowatt di luce calda, concepita come scenario per ospitare azioni d’arte, performance teatrali, concerti e dibattiti. L’intervento si è dimostrato autentica azione di appropriazione e condivisione di uno spazio, dischiuso e attraversabile. L+T+A fa parte di quella schiera di oggetti che non rispondono alle esigenze della progettazione seriale e industriale, anzi svincolandosi da questa portano avanti una ricerca sul supporto di uso comune ma capace di veicolare percezioni sfuggenti e non catalogabili, rimanendo sempre nella prossimità del loro utilizzo senza coniugarsi ai canoni ergonomici e logici del design.

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