ATTUALITÀ
Una Palermo bio: in via Portello piccoli orti da coltivare
Un piccolo orto, un po' di agricoltura a Palermo: l'associazione "Gli orti delle fate" dà ai cittadini la possibilità di coltivare un piccolo appezzamento in via Portello
Braccia rubate all'agricoltura? Non più: adesso chiunque voglia potrà dedicarsi alla coltivazione, grazie ad un’associazione attiva dal 2011 che ha stimolato l’arcano istinto agricoltore dell’uomo: “Gli orti delle fate”.
Da un terreno sito in via Portello è stato creato un orto in cui ogni socio può coltivare un piccolo appezzamento di 50 o 100 metri quadrati. L’ideatore e fondatore, Fausto Terranova, ha pensato di far rivivere giardini incolti, dando l’opportunità di coltivare ortaggi e verdure a chi vuole esser certo di ciò che si porta in tavola.
Oggi l’associazione conta 130 iscritti attivi ed ha due siti con altrettanti orti. L’altra location è nell’immenso agrumeto di Villa Spina, un terreno che si estende da piazza Niscemi fino a Pallavicino.
Gli associati hanno a disposizione un agronomo che li segue e controlla che tutto sia coltivato biologicamente, pronto a dare consigli a chi non ha il talento del pollice verde.
Ma l’associazione non si limita a dare un appezzamento di terreno: «Ho la presunzione di pensare di far abituare all’idea del rispetto delle cose altrui e della condivisione – dice Terranova – e di dare una possibilità di socializzazione nelle aree destinate ai pic-nic».
E sì, perché gli associati possono anche usufruire di aree attrezzate per trascorrere le belle giornate in uno spazio verde. Solo una regola fondamentale: non esiste il concetto di "prenotazione".
Chi arriva ha diritto a sedersi e se non c’è posto ci si stringe un po’ tutti. Al momento l’associazione è in una fase di stasi poiché tutti gli orti sono stati assegnati. Si aspetta di trovare un terreno che possa avere le caratteristiche idonee: almeno 4.000 mq di superficie, area recintata e allacciamento alla rete idrica.
Chi quindi è in possesso di un terreno che non riesce a mantenere o che è in stato di abbandono, può rivolgersi a questa associazione per far sì che la propria terra non si spenga a causa dei costi di gestione a volte troppo elevati.
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