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Si è spento il fotoreporter Salvo Fundarotto

Impegno civile, poesia e creatività, queste le caratteristiche che segnarono l'esistenza di un uomo attento al mondo della cultura e della musica

  • 8 settembre 2011

Dopo la lunga malattia si è spento all'età di 56 anni un volto noto palermitano, uno dei più attivi e creativi fotoreporter in attività nel capoluogo siculo, Salvo Fundarotto. Lascia la moglie Lia Vicari, direttrice della libreria Feltrinelli di Palermo e la figlia Carla.

Dapprima qualche collaborazione con il giornale "L'Ora" del fu Vittorio Nisticò. Il fotoreporter deve la maggior parte della sua formazione all'esperienza che lo legò al Laboratorio d'If, aperto negli anni '80 da Letizia Battaglia, Franco Zecchin e Shobha. In seguito alla parentesi messicana, dove fece un reportage, i contatti con l'agenzia Young & Rubicon, in Spagna e Francia, e ancora il lavoro a fianco di Grazia Neri.

Impegno civile, poesia e creatività, queste le caratteristiche che segnarono l'esistenza di un uomo attento al mondo della cultura e della musica. Tutti conoscevano i suoi scatti della Palermo popolare. I vicoli, i volti dei bambini e di un'umanità dolente, raccolti e in parte pubblicati dalla rivista "Palermo". Nell'ultimo periodo si era occupato delle mostre e delle gallerie, preferendo sempre il bianco e nero, nonché dei personaggi e degli interpreti dell'arte e della cultura nostrana. Nella mattinata di venerdì 10 settembre i funerali, alle ore 10.30 nella chiesa di Maria Santissima Mediatrice in via Raffaele La Valle a Palermo.

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