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Lascia il Paese delle Fragole (e non torna più): Salvatore, dalla Sicilia gira il mondo

Un ragazzo sveglio e abituato a rimboccarsi le maniche, lavorando in ognuno dei paesi che ha visitato nella sua vita, non poteva che realizzare il suo sogno

Sara Abello
Giornalista
  • 6 maggio 2024

Salvatore Calì

Viveva nel paese delle fragole eppure è nato con la voglia di evadere e recidere presto le radici con quel luogo che gli è sempre andato stretto.

Salvatore Calì, nato sessantacinque anni fa a Maletto, da quel borgo che se oggi conta poco più di tremila anime, alla fine degli anni Cinquanta quando è venuto alla luce ne aveva molti meno, è andato via presto per girare il mondo.

Maletto è un borgo in provincia di Catania famoso per le sue coltivazioni alle pendici dell’Etna di una varietà di fragola antica, con una qualità straordinaria che le è valsa il riconoscimento di presidio slow food.

Il caso vuole che sia a circa cinque minuti da Bronte, rinomato per un’altra delizia tutta siciliana come i pistacchi. Sembra le descrizione di una porzione di Sicilia da sogno, eppure Salvatore è cresciuto con il bruciante desiderio di andare via, lontano da quella piccola bottega alimentare di famiglia, divenuta poi un supermercato.
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Un desiderio ardente il suo, quello di conoscere il mondo, la curiosità di un ragazzo che ad appena diciotto anni lascia il paese all’insaputa dei genitori e parte alla volta della Svizzera e da lì dà inizio alla sua vita.

Costretto a tornare poco dopo perchè all’epoca vigeva ancora l’obbligo di leva, riparte quasi subito e resta per due anni proprio in Svizzera. Aveva un sogno però Salvatore...vedere l’America. Un ragazzo sveglio e abituato a rimboccarsi le maniche come lui, lavorando in ognuno dei paesi che ha visitato, non poteva che realizzarlo.

Ci riesce a ventisei anni, quando arriva oltre oceano prima di ritornare in Europa: vive in Germania e a Milano, poi parte per l’Africa come volontario e subito dopo è la volta della Grecia...

Insomma da quando ha raggiunto i diciotto anni e da quel primo viaggio in Svizzera si può dire che Salvatore non si sia mai fermato, con un continuo andirivieni dalla Sicilia al nord Italia e poi in giro per vari continenti.

Nel 2010, dopo quindici anni a Milano, ha fatto un tentativo di tornare a casa, ma per un cittadino del mondo come lui sarebbe stato davvero impossibile farcela.

A Maletto all’epoca aveva anche avviato un B&B, però si è presto reso conto di non riuscire più a vivere in Sicilia.

Tutti quegli anni lontano lo hanno cambiato, e con lui il modo di vedere e affrontare le cose, per cui una volta riuscito a vendere la proprietà, che nel frattempo aveva acquistato per la realizzazione del suo progetto, è partito nuovamente.

Da circa un anno è approdato a Nizza, dove sta cercando di ambientarsi con il suo lavoro nel campo della ristrutturazione di interni, per poter accogliere, si spera già da questa estate, la sua compagna Maria con la nipotina.

Lui e la sia compagna, pensate che il caso abbia fatto sì che dopo tanto girovagare abbia trovato l’amore in una sua compaesana malettese, sono insieme da dieci anni, ed è proprio grazie a Maria che Salvatore, pur non essendo mai divenuto padre, oggi è in qualche maniera nonno.

La scelta di Nizza non è stata casuale o avventata come si potrebbe pensare leggendo la storia di quest’uomo così abituato al cambiamento, ma dettata dall’essere una città che Salvatore aveva già conosciuto nel lungo periodo in cui è vissuto a Milano.

E poi a Nizza c’è anche il figlio di Maria, così la bimba, cresciuta insieme a Salvatore e alla compagna, potrà stare vicino al padre. La vita è una continua sopresa, e l’esperienza di Salvatore ne è la prova.

Un’esistenza che in sè raccoglie tante di quelle esperienze che sembrano perfino troppe per una persona sola, eppure nella sua voce non si sente un filo di stanchezza.

Forse, giusto un pizzico di comprensibile preoccupazione per il futuro, incerto per lui tanto quanto per chi sembra aver un percorso già nettamente delineato ma in fondo non sa cosa riservi il domani: «Comincio a diventare un po' vecchiotto, ma a dire il vero non ho mai pensato concretamente al futuro - mi racconta Salvatore -. Ho sempre vissuto e basta, accumulando esperienze che oggi mi danno tanto da raccon- tare».

Sarà giunto il momento di mettere radici anche per Salvatore?! Forse per amore di Maria e della loro nipotina sì.
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