Liceo De Sanctis di Paternò: cinquantacinque reperti archeologici esposti a scuola
Una parte dell'esposizione "Memorie ritrovate"
"Memorie ritrovate" è il titolo di una mostra unica nel suo genere perché porta per la prima volta in una scuola siciliana, luogo simbolo di educazione e crescita culturale, i beni archeologici restituiti alla Soprintendenza di Catania nel 2019 grazie all'Archeoclub d'Italia e conservati nei suoi depositi, frutto di un ritrovamento casuale.
Il progetto è primo in Italia insieme al Liceo Tasso di Roma. La mostra è visitabile dal 29 aprile al 31 maggio, secondo un calendario disponibile sul sito del liceo ospitante: istitutodesanctis.edu.it.
Un'esposizione tra le aule del liceo statale De Sanctis di Paternò, il cui scopo primario è restituire al territorio, e dunque alla collettività, il patrimonio disseminato nelle tante raccolte private o nei depositi dei musei evidenziando la necessità di rendere fruibili questi beni e continuare a sostenere il lavoro delle forze dell'ordine, impegnate ogni giorno nella lotta contro i ladri di memoria.
Protagonisti dell'iniziativa sono gli studenti del liceo De Sanctis: i ragazzi delle III classi del liceo Linguistico e Scienze umane, con i loro tutor, hanno curato ogni passo della mostra, studiando i reperti, descritto i pezzi in didascalie e pannelli tradotti in quattro lingue, curato brochure sono loro a fare da "ciceroni" all'interno della esposizione.
Il progetto è primo in Italia insieme al Liceo Tasso di Roma. La mostra è visitabile dal 29 aprile al 31 maggio, secondo un calendario disponibile sul sito del liceo ospitante: istitutodesanctis.edu.it.
Un'esposizione tra le aule del liceo statale De Sanctis di Paternò, il cui scopo primario è restituire al territorio, e dunque alla collettività, il patrimonio disseminato nelle tante raccolte private o nei depositi dei musei evidenziando la necessità di rendere fruibili questi beni e continuare a sostenere il lavoro delle forze dell'ordine, impegnate ogni giorno nella lotta contro i ladri di memoria.
Protagonisti dell'iniziativa sono gli studenti del liceo De Sanctis: i ragazzi delle III classi del liceo Linguistico e Scienze umane, con i loro tutor, hanno curato ogni passo della mostra, studiando i reperti, descritto i pezzi in didascalie e pannelli tradotti in quattro lingue, curato brochure sono loro a fare da "ciceroni" all'interno della esposizione.
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